Comunicato su assemblea del 19/06 presso il presidio di Chiaiano
Giugno 19th, 2010 | Published in No alla privatizzazione dell'acqua
Come Attac Napoli, volevamo esprimere la nostra difficoltà ad aderire all’appello per l’assemblea sull’acqua del 19/06 presso il presidio di Chiaiano.
Come Attac siamo da sempre stati/e in prima linea nella lotta contro la privatizzazione dell’acqua, una lotta dispiegatasi a livello nazionale ed internazionale, che in Italia arriva oggi a richiedere un referendum per togliere l’acqua dal mercato ed impedirne l’accumulazione di profitto, per riconsegnare nelle nostre mani un bene comune appartenente a tutti/e. Ma ben sappiamo che il referendum è solo uno degli strumenti che saranno necessari per impedire che multinazionali, speculatori e mafiosi (gli stessi che sono oggi responsabili della più grande crisi ambientale, economica e sociale della storia) mettano le mani sull’acqua e su gli altri beni comuni, sancendo un definitivo paradigma di appropriazione privata della natura, trasformando i diritti umani in un affare!
Sinceramente siamo un po’ delusi da alcune affermazioni fatte in tale convocazione di assemblea. C’è sicuramente bisogno di occasioni di discussione comune, per far sì che il lavoro fin qui portato avanti, non si fermi con la fine della raccolta firme, ma, sappia proseguire trovando le forme necessarie per trasformarsi secondo le necessità del periodo a venire.
Ma non abbiamo apprezzato alcuni toni critici che sono stati usati e che contrappongono il referendum alla mobilitazione sociale.
Certo, alcune critiche sono vere ed è giusto che vengano fatte, effettivamente ci sono stati problemi organizzativi, così come (almeno nella fase di raccolta firme) è mancata una mobilitazione di contrasto contro chi, al servizio degli interessi imprenditoriali, ha tentato e sta tentando di consegnare l’acqua in mano dei privati prima del referendum. Ma siamo ancora, e solo, all’ inizio!
Il percorso di questa lotta tenta di essere, pur con i suoi limiti, un percorso che si costruisce man mano; ed il referendum è stata e sarà ancora di più una campagna di massa, una mobilitazione permanente che ci rende più forti anche nell’opporci ai processi di privatizzazione territoriali.
non ci sembra, però, che le modalità con le quali è stato chiamato questo incontro indichino la volontà di proseguire tale percorso comune, che tenga insieme la battaglia nazionale con quella territoriale.
Per onestà politica, non ci sentiamo di schierarci contro chi fino ad oggi ha portato avanti dal basso una campagna referendaria popolare, così come i centinaia di comitati ed associazioni che pur nella diversità si sono impegnati insieme in questa storica battaglia. Così come non possiamo criticare gratuitamente, il lavoro svolto dalla “segreteria operativa” che ha cercato di fare quando ha potuto, con l’apporto di singoli/e volontari/e nel coordinare l’immensa mole di lavoro di una campagna referendaria.
Rispettiamo molto i/le compagni/e e gli/le amici/che del Presidio di Chiaiano (e li/le abbiamo sempre appoggiati/ e nella loro lotta, che è anche nostra) e siamo certi/e che abbiano svolto un importantissimo lavoro anche per la battaglia sull’acqua sul territorio; crediamo, però, che l’assemblea chiamata non debba diventare un luogo per creare inutili divisioni interne nei comitati di Napoli, che certo non farebbero bene a questa lotta.
Per questo non parteciperemo, perché abbiamo negli occhi e nel cuore, l’incredibile appoggio popolare ricevuto in questi quasi 2 mesi di raccolta firme reso possibile dal binomio unità del movimento e radicalità della proposta politica. Abbiamo infatti visto in questa lotta, una speranza di cambiamento radicale del paese, una presa di coscienza che dall’acqua si può estendere alla messa in discussione di questo modello di sviluppo fondato unicamente sull’accumulazione di profitto, ormai incapace di far fronte ai reali bisogni della gente.