Si è chiuso il presidio sotto il Comune. Dalle istituzioni nulla di fatto.

Novembre 12th, 2010  |  Published in General, No alla privatizzazione dell'acqua

Oggi 11 Novembre si è chiuso il presidio permanente per l’acqua pubblica, tenuto per diversi giorni dai comitati campani in difesa del bene comune acqua.

In mattinata è stata attuata un’azione simbolica, che ha ricoperto la fontana presente in Piazza Municipio, con la scritta acqua pubblica. Al centro della piazza è stata invece collocata una piscina simboleggiante l’acqua oggetto invece di appropriazione privata. In questa piscina sono stati collocati alcuni simboli che richiamavano alle note multinazionali (acea, hera, gori, suez, veolia) che anche in Italia e all’estero stanno facendo profitti enormi su un bene di fondamentale importanza come l’acqua.

La performance dal titolo: “tagliamo l’acqua ai privati lasciamo a secco il sistema”, ha voluto ribadire come la battaglia per l’acqua pubblica s’inserisca in un orizzonte di lotta più ampio, per un cambiamento radicale della società in cui viviamo, oppressa da un modello di sviluppo non più in grado di far fronte ai bisogni della collettività, ma in cui l’unico valore è quello del denaro.

Nella contrapposizione tra “logica del profitto” ed “interesse della collettività”, numerosi sono stati gli apprezzamenti dei passanti, che hanno ribadito la loro solidarietà e di schierarsi al fianco dei comitati che da anni si battono per la difesa del diritto all’acqua, bisogno fondamentale alla vita e spettante a tutte/i.

Con tali azioni e con il presidio, si è voluto porre l’attenzione affinchè il comune di Napoli si adoperi al più presto nel dare attuazione alla delibera della Giunta sulla trasformazione dell’Arin s.pa. in ente di diritto pubblico, unica possibilità affinchè l’acqua a Napoli non venga definitivamente privatizzata, o meglio, praticamente ceduta agli interessi di multinazionali /criminalità organizzata.

I giorni di presidio, sono stati anche l’occasione per lanciare una mobilitazione in vista del 4 Dicembre, giornata in cui in tutta Italia ci saranno manifestazioni per la richiesta di moratoria del decreto Ronchi, illegittimo di fronte a più di 1.400.000 firme di cittadini che ne hanno richiesto l’abrogazione mediante consultazione referendaria.

Una giornata, quella del 4/12, di mobilitazione internazionale anche perché in concomitanza con il vertice sui cambiamenti climatici di Cancun. I movimenti per l’acqua anche in questo caso hanno scelto da che parte stare, non dalla parte di chi si arricchisce sulle devastazioni ambientali e sociali, ma per la difesa della madre terra e dei beni comuni.

La giornata si è poi conclusa con momenti di musica, informazioni, e con una veglia di preghiera interreligiosa.

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